My own private point of view

Io, me stessa e tutti quelli che conosco

domenica 5 febbraio 2012

Oggi sento tutto quello che non c'è più

Oggi sento le assenze.
Mi mancano i miei amici, mi mancano i finesettimana umbri, mi manca dormire con qualcuno. Mi manca viaggiare. Mi manca mia nonna. Mi manca mio nonno, che non ho mai conosciuto.
Guardo la sua foto nella mia stanza, è enorme con lo scafandro da palombaro.
L'ho sempre immaginato come un eroe, lui che si tuffava negli abissi per mantenere la sua famiglia, lui che lavorava sempre, lui che rischiava la vita per noi, lui che diceva a mia nonna: questi frutti di mare non li mangia neanche la regina!!!!
Mio nonno dagli occhi buoni.
Guardo sempre gli occhi della gente. Ci sono quelli  buoni e quelli cattivi.
Gli occhi del mio professore di algebra erano buonissimi. Mi sedevo sempre in prima fila, ascoltarlo era come sentire musica bellissima. Mi incatava il suo modo di parlare dei numeri.
Non ho mai dato quell'esame. Me ne pento. La matematica è rassicurante, tutto è dimostrabile. Certo...si parte dagli assiomi...e li devi accettare così come sono, devi aver fede. Però poi a tutto c'è una spiegazione scientifica, una dimostrazione.

Oggi mi sono persa.
Oggi sento il vuoto.


Stanno come in gruppo e sono lì, tutte le miserie degli uomini - l'esito di quel che non si sa  e c'è la sola vanità che può respingerle, spostando il giorno in cui dovrà soccombere. Stanno... e non si estingueranno mai. E per questo esistono le favole, che raccontano di un aldilà dove trovar di nuovo ciò che andremo a perdere: amori... affetti... Ed è compassionevole. Abbracciami e baciami con il baccano della felicità: godiamoci con voluttà. Godiamoci.
Marlene Kuntz

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